A San Pietroburgo l’espresso parla italiano

di Alessandro Borea
(Titolare de La Genovese, consigliere Inei ed Espresso Italiano Trainer Iiac)

Ho avuto la fortuna di visitare San Pietroburgo a fine giugno 2013, durante le notti bianche, quando ci sono solo un paio d’ore di buio e la città vive un fermento e un’animazione che non può non contagiare i fortunati visitatori.

A proposito di fermento, anche il mondo del caffè e, in particolare, dell’espresso italiano si appresta a vivere una stagione animata e importante. Se finora il mercato del caffè in città era dominato dalle multinazionali tedesche e austriache, che fanno da padrone nelle caffetterie che scimmiottano Starbucks sulla Prospettiva Nievsky, sembra che qualcosa finalmente stia cambiando.

Entrando nei migliori ristoranti della città, la prima cosa che salta agli occhi è la meravigliosa carta dei vini italiani, molto più presenti di quelli francesi. Al mio occhio di addetto ai lavori, però, non è sfuggito un altro dettaglio non da poco: il caffè è sempre un espresso italiano e sempre servito piuttosto bene.

Ovviamente i numeri rimangono contenuti, da ristorante, ma se il top del mercato ha scelto l’espresso italiano, vuol dire che, presumibilmente, a cascata seguiranno tutti gli altri, creando ottime prospettive per chi ha creduto per primo nel mercato dell’espresso. E chi ci crede, e molto, è Ivan Makarenkov, assaggiatore Iiac e profondo conoscitore del mondo dell’espresso, in cui ha maturato un’esperienza decennale.

Ivan ha realizzato un sogno: aprire la prima scuola professionale del caffè a San Pietroburgo, l’Accademia Maestria Superior del Caffè, per offrire una formazione a tutto tondo del caffè, dalla didattica dello Iiac e dai principi dell’Espresso Italiano, ai corsi Scae e Latte Art, fino ai corsi base per la pulizia e la manutenzione della macchina espresso e del macinadosatore.

Per inaugurare la scuola abbiamo deciso di organizzare insieme il primo seminario Espresso Italiano Experience dello Iiac, seminario che ha visto la presenza di una trentina di addetti ai lavori, che hanno partecipato con entusiasmo e interesse.

Quando una giovane partecipante al seminario mi ha chiesto che differenza ci fosse tra espresso ed espresso italiano, ho guardato Ivan e gli ho detto che aveva raggiunto il suo obbiettivo.

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