Andrea Illy: la plastica del sistema Iperespresso è sostenibile

Il nuovo sistema Iperespresso risponde ai modelli di sostenibilità di Illy, secondo quanto riportato da CoffeeGeek. “Tutto il packaging prodotto da Illy e i relativi materiali sono riciclabili”, ha dichiarato Andrea Illy, a.d. “Si tratta di metallo o plastica, che sono i materiali più riciclabili sul pianeta”, ha aggiunto nell’intervista. Secondo Andrea Illy ci sono due possibilità per lo smaltimento della plastica. O si ricicla, con la collaborazione del consumatore, oppure si ricorre alla termovalorizzazione. Essendo la plastica un combustibile, aiuta ad aumentare la temperatura nei rifiuti e si ottiene così energia. “Oggi è possibile ricavare molta energia dai rifiuti, la plastica è solo che positiva. Invece che usare petrolio per la combustione, si brucia plastica che aumenta la capacità di combustione dei rifiuti”, ha commentato Illy.

(Carlo Odello, fonte: CoffeeGeek

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11 Commenti a “Andrea Illy: la plastica del sistema Iperespresso è sostenibile”

  1. nr scrive:

    Quando ho letto il titolo ho gioito! Finalmente la capsula biodegradabile, che si può gettare con il contenuto nell’umido e trasformare in compost: questa è sostenibilità. E questa dovrebbe essere la via da seguire, considerato il fatto che difficilmente un mix di plastica + polvere di caffè può prendere la via del riciclaggio, sempre che i due elementi non si possano dividere…ma ovunque questa operazione possa avvenire risulterà sempre troppo macchinosa, dunque non applicabile. I nuemeri del mercato parlano di miliardi di capsule consumate ogni anno: un lusso che probabilmente il nostro sempe più piccolo pianeta non si può permettere. Certo, viva la termovalorizzazione che risolve tanti problemi e sa generare anche vantaggi – vedi l’energia che permette di ottenere, il teleriscaldamento – ma, francamente, prima di gioire perchè la plastica genera tanto calore, dunque tanta energia, preferirei impegnarmi affinchè il mondo del caffè si sviluppi nel segno della sostenibilità.
    …che trovata geniale fu la cialda! davvero non riusciamo a trovarne un clone (nel senso della biodegradabilità) nella capsula?

  2. Luciano Nodari scrive:

    …..capsula o non capsula…questo è il problema..!!!!
    il caffè espresso te lo bevi solo al bar….ma rifiutate qelli cattivi…se si potesse pagarli come il vino a seconda della qualità…”e non tutti 0,90″ come i furboni baristi che conprano miscele da 8,9,10.. mescolandolo….dicendo che tanto “quelli li” si voi che state al dilà del banco “clienti” …non capiscono niente e non vale la pena spendere per una miscela da 20 euro…iniziate a rifiutare caffè che vi inchiodano lo stomaco…

  3. Marco Paladini scrive:

    Buongiorno a tutti,
    interessante il commento di Andrea Illy per sostenere il valore anche ambientale della sua cialda.
    Nasconde però una verità molto diversa.
    Vorrei mettere in evidenza l’uso della cialda al posto della moka in casa e l’espresso al bar che comporta:
    1) uso di imballaggi in peso 5 volte superiore a parità di prodotto consumato
    2) uso di volumi per trasporto 5 volte superiore, con relative conseguenze derivate dagli scarichi nell’aria, polveri sottili etc
    3) occupazione degli involucri utilizzati nella spazzatura e nel trasporto della stessa 5 volte superiore
    e potrei continuare.
    La cialda è indiscutibilmente il modo più facile per ottenere un caffè di estrazione superiore alla moka, ma mai vicino a quello della macchina professionale nel bar.
    Non concordo quando si vuole affermare che l’uso della stessa al confronto con i due tradizionali metodi di consumo della bevanda nazionale sia meno impattante per l’ambiente.
    Buon lavoro a tutti
    Marco Paladini

  4. Letizia Pierallini scrive:

    .. ma le capsule vuole non potremmo restituirle alla Illy per il riciclo diretto (come si fa per le cartucce delle stampanti ?? si rimettono in una busta preaffrancata e si spediscono)
    E comunque non si dice niente dell’impatto ambientale della consegna delle stesse ai consumatori … la Illy dichiara ufficialmente che l’unico mezzo di consegna è il Corriere espresso ! ve lo immaginate … il cittadino che sta a casa ad aspettare la consegna, e solo per un pacchettino… naturalmente a casa non c’è nessuno e quindi il corriere deve ripassare almeno 2 volte, finchè non si riesce a bloccare la consegna al magazzino (fuori città), dove l’utente andrà personalmente per il ritiro, in orario ufficio .. il Servizio Clienti Illy, interpellato in merito, suggerisce la consegna presso il luogo di lavoro, pratica notoriamente in violazione della legge, può esserci anche il licenziamento.
    Ma la buona vecchia Posta ?? .. il postino passa comunque tutti i giorni, può lasciare pacchetti anche senza firma, ed al limite c’è sempre l’ufficio postale vicino casa (dove già il cittadino medio passa tutti i sabati mattina a ritirare raccomandate ..sig !)
    Costerebbe anche meno a tutti …

  5. valerio milano scrive:

    ma da quando in qua bruciare la plastica e’ ecologico… le diossine prodotte chi le respira?

  6. chicca scrive:

    ottima l’idea del ricicclo da parte di illy

    però visto che già oggi è possinbile acquistare i barattoli di capsule presso i bar non sarebbe cosa geniale che gli stessi avessero un contenitore per le capsule da riciclare come si fa per le pile ,ad esempio?’
    cosi mentre il distributore consegna i barattoli pieni ritira i vuoti..

  7. Il re è nudo (ma non l’ho spogliato io) | BISCOMARKETING.it scrive:

    […] trovato anche un intervento del 2008 di Andrea Illy che, non senza un certo coraggio imprenditoriale, sottolinea come le capsule in plastica ed […]

  8. Alberto scrive:

    sostenibilità = inceneritore?
    AIUTO!

  9. espresso machine review scrive:

    Its a nice post. I think I will visit here again for this kinds of nice topic.
    Thanks.

  10. lidia scrive:

    Ad oggi 01/02/2015 che novità??? Dove posso conferire capsule e barattoli a Bologna e provincia??? Grazie, mi togliereste un peso dal cuore. Lidia

  11. daniela scrive:

    L’opzione della riconsegna ad Illy delle capsule vuote è buona davvero. A distanza di 10 anni mi chiedo se qualcuno l’abbia presa in considerazione?!?!?!