Caffè oscurantista

di Carlo Odello
(Consigliere e docente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè)

Secondo voi cosa pensa un distributore o un barista non italiano quando si sentono rispondere dal torrefattore italiano che “la ricetta è segreta”? Questa è ancora oggi purtroppo una risposta molto frequente alle legittime domande sulla composizione della miscela che si pongono normalmente i buyer stranieri.

Ebbene vi posso assicurare che questi ultimi non saranno granché soddisfatti di sapere che “la ricetta è segreta”. Perché in molti dei nuovi mercati indicare la composizione della miscela è un fatto semplicemente normale. E aggiungiamo: sapere che c’è una percentuale tale di Arabica ed eventualmente tal’altra di Robusta non solo non ha alcun senso (ne parlavamo sempre su questa newsletter) ma non risponde a una domanda legittima.

La mancata risposta va al di là degli aspetti sensoriali (lungi da noi giudicare un caffè dalle origini che lo compongono senza passarlo al vaglio dell’assaggio). La mancata risposta semplicemente non aiuta ad alimentare la fiducia dell’interlocutore nei confronti dello specifico prodotto. E mina quella nei confronti del caffè italiano in generale, arrecando un danno in definitiva anche a chi invece non persegue pratiche oscurantiste.
 

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