Il saluto a Giovanni Filicori, per oltre 50 anni alla guida della torrefazione bolognese Filicori Zecchini

Nella notte tra venerdì e sabato 23 maggio si è spento a Bologna Giovanni Filicori, dopo aver condotto per oltre 50 anni la centenaria torrefazione Filicori Zecchini, azienda socia dell’Istituto Espresso Italiano (IEI). Ne danno notizia la moglie Marta e i figli Costanza e Luca.

Alle sue scelte si deve il successo di un’attività, che nel 2019 ha festeggiato 100 anni. Lui ha, infatti, saputo trasformare quella che era una piccola impresa in una moderna realtà industriale bolognese, ormai presente su tutto il territorio nazionale e che esporta in circa altri 40 paesi, con una filiale direttamente controllata negli Stati Uniti, 50 dipendenti e una rete di vendita che si compone di circa 200 persone. Un imprenditore, conosciuto e ammirato per i suoi successi e per i valori morali che ha saputo trasmettere: l’etica del lavoro, il sacrificio e la passione nel far le cose.

Avrebbe voluto fare un altro mestiere, aveva finito gli esami per laurearsi in farmacia, quando la prematura morte del fratello gli fece cambiare percorso, racconta la famiglia, dovette cominciare daccapo l’università (facoltà di Economia) per poi assumere, pochi anni dopo, la grande responsabilità della conduzione dell’azienda. Lo fece con determinazione e intelligenza imprenditoriale. E il lavoro e l’azienda diventarono, dopo la sua famiglia, la cosa più importante della sua vita.  Era convinto che fosse meglio avere una famiglia dal tenore di vita normale con un’azienda ricca e solida alle spalle, rispetto all’avere forti soddisfazioni economiche personali. Per questo ha costantemente rinvestito molti degli utili in tecnologia puntando sull’innovazione continua. Se l’azienda gode oggi di una struttura solida per affrontare le insidie del mercato lo deve certamente alla sua lungimiranza.

Era un vero amante del caffè. Appassionato a tal punto dall’aver voluto andare totalmente contro corrente e scommettere sulla nascita di un prodotto ultra-elitario come il Club Kavè, che usciva dalle logiche dettate dal mercato di quegli anni puntando tutto sulla qualità sulla sua esclusività.

Salutiamo con affetto Giovanni Filicori e lo ringraziamo per quanto ha fatto per il mondo del caffè italiano.
 

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