L’Italia vince i campionati del mondo di espresso italiano: Stefano Cevenini eletto vincitore dell’Espresso Italiano Champion 2019

 E’ il giovanissimo Stefano Cevenini il nuovo campione del mondo di Espresso Italiano. Già campione nazionale, si è infatti aggiudicato il primo posto del podio alle fase internazionale dell’Espresso Italiano Champion 2019, la gara più attesa dai professionisti del settore promossa dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) nei padiglioni di Fiera Milano, in occasione di Host. La premiazione si è svolta domenica 20 ottobre dopo due giorni di prove che il campione ha superato nel migliore dei modi secondo le giurie tecniche e sensoriali composte da esperti internazionali da tutto il mondo. Davanti a un foltissimo pubblico presso lo stand dell’Istituto Espresso Italiano (IEI), si sono sfidati in finale, oltre al vincitore assoluto, Anita Fava (Regno Unito), Satoshi Miyanishi (Giappone), Chiu Hsiu Kuei (Taiwan). I campioni hanno superato le fasi preliminari nei loro paesi di appartenenza, per poi arrivare a Milano dove il 18 e il 19 ottobre si sono svolte le semifinali. Domenica 20 ottobre i quattro finalisti si sono confrontati ancora su espresso italiano e cappuccino italiano.

 

Chi è il miglior barista del mondo e come si prepara il miglior espresso italiano del mondo secondo la ricetta del campione.  Classe 1999, di Bologna, barista da quando ha 15 anni e campione italiano in carica alle selezioni nazionali all’Espresso Italiano Champion 2019 lo scorso giugno, Cevenini ha le idee molto chiare sul caffè perfetto. «La ricetta migliore per l’espresso italiano è una miscela bilanciata che sappia rendere una tazzina complessa nei profumi e rotonda al palato, seguendo la tradizione di 25 ml circa in 25 s. Io ho lavorato molto sulla temperatura della macchina, ottenere un espresso rotondo ed equilibrato tra acidità e amaro» – ha commentato il campione. E per i clienti il campione d’Italia dell’espresso ha un solo consiglio: «L’espresso perfetto deve essere così potente da estraniarvi dal mondo reale, attivare un viaggio mentale e sensoriale».

 

A vincere in senso lato è stato tuttavia l’espresso italiano, che grazie all’Istituto Espresso Italiano (IE), realtà che riunisce decine tra le più importanti case del settore, ha un marchio per riconoscere i migliori in tutto il mondo. Si tratta di un logo riconoscibile in tutto il mondo e in Italia, nei 700 esercizi pubblici, soprattutto bar, certificati da IEI e negli oltre 20 mila bar d’Italia che servono miscele certificate da IEI con l’obiettivo da un lato di garantire la qualità assoluta al consumatore, dall’altro di riconoscere al professionista l’eccellenza del caffè espresso italiano acquisita anche grazie a tanta formazione, oltre che all’utilizzo di miscele e macchine di primaria qualità. «L’età media dei partecipanti ai nostri campionati è molto bassa e questo conferma come anche quella del barista sia una professione in divenire – commenta il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello – e questo afferma la fondamentale necessità di portare il know how italiano nel mondo, con un percorso di formazione che i nostri professionisti sono in grado di garantire, con l’obiettivo di rendere più preparati gli operatori e più consapevoli i consumatori».

 

Espresso Italiano Champion. E’ la gara dedicata ai professionisti che desiderano mettersi alla prova secondo i canoni dell’Espresso e del Cappuccino Italiani Certificati. E’ una competizione giunta alla sesta edizione internazionale nella quale ogni anno si sfidano a livello locale, nazionale e internazionale da 300 a 400 baristi da tutto il mondo. All’edizione 2019 hanno aderito Italia, Germania, Regno Unito, Bulgaria, Russia, Cina, Corea, Taiwan, Giappone e Tailandia. Dopo un lungo percorso di preselezioni nei vari paesi del mondo, venerdì 18 e sabato 19 si sono svolte le semifinali internazionali, domenica 20 la finalissima internazionale che ha decretato l’Espresso Italiano Champion 2019. Nelle edizioni passate l’Italia ha espresso due campioni internazionali, Grecia, Taiwan e Corea uno a testa.

 

 

 

 

 

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