Psicofisiologia sensoriale: la differenza tra un bravo degustatore e un professionista dell’analisi sensoriale​

di Carlo Odello
(Consigliere e docente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè)

http://www.assaggiatoricaffe.org/site/?q=node/451Lo dico in tutta onestà: chi non ha nozioni di psicofisiologia non può definirsi un sensorialista, al massimo sarà un bravo degustatore. Infatti un professionista dell’analisi sensoriale è innanzitutto un professionista dei sensi, di cui deve conoscere potenzialità e limiti, altrimenti rischia di attribuire proprietà olfattive a composti che non ne hanno o di parlare ancora di retrogusto nell’anno 2015 perché non ha mai davvero studiato che si dice retrolfatto.

Per ovviare a tutto questo lo Iiac ha fatto una scelta molto precisa. Non solo insegnare già nel corso di patente per assaggiatore di caffè nozioni di psicofisiologia, ma inserire nel percorso formativo del Master Professional in Analisi Sensoriale e Scienza del Caffè un corso di pura psicofisiologia. Un’intera giornata in cui non si assaggia caffè e neppure si parla di chicchi, ma si va a fondo nel funzionamento degli organi di senso e nel meccanismo, affascinante e delicato, della percezione (scoprendo tra l’altro come i guru dell’assaggio, ammesso che esistano, non sono poi così interessanti per chi fa il nostro lavoro: molto meglio assaggiatori allenati e preparati che sciorinatori di pseudodescrizioni sensoriali al limite del ridicolo).

Anche quest’anno quindi organizziamo un modulo di Psicofisiologia dell’Analisi Sensoriale il 29 aprile a Brescia. E’ aperto e raccomandato a tutti gli assaggiatori Iiac che desiderano fare un salto di qualità ulteriore nella loro formazione. Al link tutte le informazioni relative, insieme a quelle degli altri corsi che organizziamo nella stessa settimana.

Tutte le informazioni sul sito assaggiatoricaffe.org

 

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