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Lee Hyung Wook (Corea) è il miglior barista al mondo dell’espresso italiano, si aggiudica la finale dell’Espresso Italiano Champion

Si chiama Lee Hyung Wook, coreano, ed è il miglior barista dell’espresso italiano al mondo, vincitore della gara finale di Espresso Italiano Champion iniziativa che si è tenuta all’Hotel Gallia di Milano ieri, 26 novembre, in concomitanza con IEI Connect 2024 in una giornata dedicata a focus e approfondimenti sul mercato interno ed estero. Il professionista coreano si è aggiudicato la finalissima, seguito sul podio al secondo posto dal filippino Darwin Pontanos e al terzo posto dall’italiana Ilaria Rizzo. “IEI da oltre 25 anni rappresenta l’Espresso Italiano all’interno della filiera e dà molta soddisfazione vedere come la formazione, la ricerca scientifica e la promozione della cultura del nostro amato Espresso Italiano siano sempre argomenti al centro di interesse”, ha detto il presidente di IEI, Luigi Morello.

Il giovane vincitore gestisce una attività, il D:mine Cafe, e lavora anche come formatore per Italian Barista School, IIAC – International Institute of Coffee Tasters e NEXT BEAN in Corea. Già vincitore della tappa coreana, Hyung Week segue la competizione di caffè italiano da otto anni. “Sono anche profondamente onorato di aver vinto la competizione mondiale tenutasi a Milano e non vedo l’ora di comprendere e imparare di più sull’espresso italiano”, ha detto il vincitore alzando il primo premio.

La gara internazionale Espresso Italiano Champion 2024. La finale internazionale è la celebrazione di una gara che da anni coinvolge centinaia di baristi che desiderano mettersi alla prova con i simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. La gara ha visto anche la partecipazione della campionessa 2023, la coreana Song Hye Jin, prima professionista donna ad aggiudicarsi il titolo internazionale di Espresso Italiano Champion. È stata lei a consegnare il titolo al nuovo International Winner, Lee Hyung Wook. Per la prima volta nei campionati, quest’anno, sia la macchina per espresso sia i macinadosatori sono stati forniti da La San Marco. Come ha sottolineato Roberto Nocera, general manager dell’azienda, “La San Marco è orgogliosa di essere stata partner tecnico di Espresso Italiano Champion, una grande opportunità di formazione e confronto tra baristi di diversi paesi. Ritengo che questo campionato internazionale sia essenziale per promuovere nel mondo la qualità e il rito di una bevanda simbolo del made in Italy“. Hanno partecipato alle finalissime, oltre ai primi tre classificati, anche gli italiani Nicolas Mosco e Matteo Colzani, e il giapponese Shuichi Hino.

I segreti per il miglior espresso italiano. I prodotti presentati in gara hanno rispecchiato i parametri di qualità dell’Istituto Espresso Italiano (IEI): per l’espresso una tazzina con circa 25 millilitri di caffè ornato da una crema consistente e di finissima tessitura, di color nocciola, una bevanda sciropposa con aromi intensi e ricchi di note di fiori, frutta, cioccolato e pan tostato. Per il cappuccino una crema finissima e lucida, con e con un perfetto bilanciamento di aromi del latte e del caffè.

Premiata la professionalità accompagnata dalla formazione. Anche per l’edizione 2024 dell’Espresso Italiano Champion, l’Istituto Espresso Italiano ha messo in palio per il vincitore una borsa di studio da reinvestire, insieme all’aiuto di IEI, in attività formative nei prossimi mesi. Un messaggio questo che vuole passare per tutti i professionisti, non solo quelli affermati come il vincitore, e che ha come base l’importanza di continuare a studiare e confrontarsi sulla materia e sulle tecniche dell’arte di fare espresso e cappuccino.

Il trattamento dell’acqua

È molto difficile poter avere a disposizione acqua nei volumi richiesti per la preparazione dell’espresso al bar che non richieda trattamenti. Se il cloro può essere eliminato con relativa facilità con filtri a carbone che hanno anche un’azione positiva sui cattivi odori – con l’eccezione di alcuni che, quando presenti rendono l’acqua inutilizzabile – la durezza richiede un’attenzione particolare.
Qui sta infatti il punto dolente: con una durezza elevata il caffè viene meglio, ma questo confligge con la necessità di mantenere la macchina efficiente. Il calcio in effetti ha una grande importanza per ottenere corposità, sciropposità e una crema elastica e stabile. Questo catione incide sulla formazione del reticolo proteico che, al calare del caffè nella tazzina, ingloba grassi e colloidi glucidici e, sotto l’azione della residua quantità di anidride carbonica contenuta nel caffè e della diversità di peso specifico, sale in superficie donando la crema.
I sistemi normalmente impiegati sono:

  • osmosi;
  • scambio ionico forte;
  • scambio ionico debole.

L’osmosi funziona come i nostri reni, con membrane che hanno la capacità di selezionare le molecole in base alla loro dimensione e quindi di lasciare permeare acqua purissima alla quale va poi aggiunta una parte di acqua non demineralizzata per evitare gli effetti negativi ai quali abbiamo accennato.
Le resine classiche (scambio ionico forte) sostituiscono il calcio con il sodio, catione che non manifesta lo stesso comportamento. Soprattutto se vi è una caduta del pH (aumento dell’acidità), non solo ha una certa aggressività nei confronti dei metalli, ma tende a dare caffè vuoti, con poca crema scarsamente elastica.
Le resine con scambio ionico debole costituiscono un metodo innovativo. I concetti seguiti riguardano essenzialmente il tamponamento, in modo da evitare che con l’asportazione del calcio e del magnesio si abbia parallelamente un aumento della concentrazione idrogenionica (abbassamento del pH, aumento dell’acidità), nociva per le parti metalliche della macchina e per la qualità percepita sensorialmente. Il tamponamento è ottenuto attraverso cationi, metalli alcalino terrosi quali il sodio, il potassio, entrambi monovalenti e non vocati alla creazione di concrezioni coibenti (il calcare, per dirla con parole povere). Naturalmente una parte di acqua non trattata è sempre aggiunta, mediante un by pass, a quella addolcita.

Luigi Odello

Da Espresso Italiano Specialist (Centro Studi Assaggiatori)
shop.assaggiatori.com

Le caratteristiche dell’acqua e il loro rapporto con il caffè

Sostanzialmente le caratteristiche dell’acqua che incidono sulla preparazione dell’espresso sono tre:

  • la presenza di cloro: la clorocopertura è praticata come strumento di prevenzione per la salute pubblica, ma non fa certamente bene al caffè. Se è vero che la quantità di cloro usata è stata via via ridotta nel corso degli anni, rimane il fatto che questo elemento abbia un forte potere ossidante, che si esplica maggiormente a caldo, agendo sui grassi e sulla formazione della crema;
  • la presenza di odori anomali: quali composti solforati che incidono negativamente su percezione di fiori e frutta fresca, metilisoborneolo, geosmina e tricloroanisolo che danno sentori di muffa e di riato, metanolo e ammoniaca;
  • la presenza di sali che ne costituiscono la durezza. Questa è dovuta a un insieme di anioni (solfati, carbonati ecc.) e di cationi (calcio, magnesio e altri ancora).

Classificazione e misurazione della durezza dell’acqua
La durezza dell’acqua si divide in due tipologie: la permanente e la temporanea, che sommate danno la durezza totale, quella che normalmente si titola con gli economici kit in commercio.
La durezza permanente è data per lo più dalla presenza di solfati, che non precipitano quando l’acqua viene scaldata, mentre la temporanea è data dai carbonati, che a caldo generano incrostazioni capaci di ridurre in breve tempo le performance della macchina per espresso.
Gli indici per la misurazione della durezza dell’acqua sono sostanzialmente tre:

  • °f gradi francesi: 1°f = 10 mg/L di carbonato di calcio;
  • °D gradi tedeschi: 1°D = 10 mg/L di ossido di calcio (1°D = 1,79°f );
  • Grado MEC: 1 g di CaCO3 in 100 litri (= 1°f ).

Sulla base di queste misurazioni, eseguite in genere con titolazione mediante Edta, le acque si classificano in (°f ):

  • < 4: molto dolci;
  • 4 – 8: dolci;
  • 8 – 12: medio-dure;
  • 12 – 18: discretamente dure;
  • 18 – 30: dure;
  • > 30: molto dure.

Luigi Odello

Da Espresso Italiano Specialist (Centro Studi Assaggiatori)
shop.assaggiatori.com

L’acqua

L’importanza attribuita all’acqua nella preparazione delle bevande è quanto meno leggendaria e non di rado a essa è stata attribuita la responsabilità generale delle loro caratteristiche sensoriali, quasi a fare dipendere dall’acqua una pretesa indicazione di origine geografica. Troviamo esempi clamorosi nella birra e nel whisky. Proprio per quest’ultimo è noto che i giapponesi, più di un secolo fa, ci credettero al punto di cercare di riprodurre nel loro paese un’acqua con le stesse caratteristiche di quella scozzese prima di intraprendere la produzione in loco, che poi si rivelò di grande successo.
Il caffè non fa certo eccezione, tanto che intere popolazioni hanno attribuito all’acqua il merito principale della vantata qualità del loro espresso. Indubbiamente il nostro solvente universale ha la sua importanza e quindi cerchiamo di comprendere maggiormente i meccanismi che governano il rapporto acqua/caffè nella preparazione dell’espresso tenendo presente che:

  • la composizione dell’acqua ha impatto sulle caratteristiche sensoriali del caffè in tazza, soprattutto per l’incidenza che ha sull’estrazione;
  • l’impatto sensoriale diretto dei diversi elementi si riduce passando dalla loro osservazione sensoriale in acqua, a caffè fortemente diluiti come il filtro, a caffè molto concentrati come l’Espresso Italiano;
  • l’incidenza della tipologia di acqua utilizzata è direttamente proporzionale alla qualità dei caffè impiegati risultando maggiore per Arabica lavati, poi per Arabica naturali e infine per Robusta.

Luigi Odello

Da Espresso Italiano Specialist (Centro Studi Assaggiatori)
shop.assaggiatori.com

Carlo Barbi proclamato “personaggio del caffè 2024″

Riprendiamo volentieri la notizia di Bazzara.

Il Bazzara Lounge di Venerdì 25 ottobre, organizzato in concomitanza della TriestespressoExpo, si è affermato negli anni come un’occasione unica per un momento di incontro e confronto informale fra professionisti ed appassionati del settore caffè nel panorama triestino e non solo, riscuotendo anche quest’anno grande successo. Un sentito ringraziamento a tutti i partner e amici che ci sono venuti a trovare in sede per un brindisi assieme!

Il premio “Personaggio del Caffè 2024”
Il prestigioso titolo di “Personaggio del Caffè 2024”, assegnato da Bazzara come di consuetudine, quest’anno è andato a Carlo Barbi, CEO di Club House, azienda leader nella produzione di raffinate tazze in porcellana per caffè, celebrata per la sua attenzione all’artigianalità e all’eccellenza, soprattutto per aver unito arte, design e cultura sotto l’insegna della sua tazza Maniko. “Voglio ringraziarvi per averci dato fiducia fin dall’inizio; siete stati tra i primi a credere in noi quando abbiamo iniziato 20 anni fa”, ha dichiarato Carlo Barbi durante la sua premiazione.

I premiati delle passate edizioni: Andrea Lattuada di 9bar, Gianfranco Carubelli di Asachimici Pulycaff, Luigi Morello dell’Istituto Espresso Italiano, Maurizio Giuli di Nuova Simonelli, Luigi Odello dello IIAC, Antonio Rizzitano di ARC, Sergio Barbarisi di BWT Water+more e Massimiliano Fabian di Demus SpA.

IEI Connect 2024 presenta la ricerca esclusiva su baristi e consumatori

Il 26 novembre a Milano l’Istituto Espresso Italiano (IEI) torna come ogni anno con un momento di approfondimento su costi, qualità e tendenze del mercato del caffè. Nella stessa giornata anche la finale internazionale di Espresso Italiano Champion 2024.

Il presidente Luigi Morello: «Anche quest’anno la parola chiave è condivisione. In questa edizione vogliamo esprimere le nostre idee, aspirazioni e ricerche per creare sinergie in un comparto in divenire»

Doppia sfida per l’espresso italiano che il 26 novembre a Milano si mette in gioco con IEI Connect 2024 e con Espresso Italiano Champion. Un doppio appuntamento che si terrà all’Hotel Gallia con, appunto, una giornata dedicata a focus e approfondimenti sul mercato interno ed estero, e alla gara tra i finalisti di internazionali di Espresso Italiano Champion 2024. «IEI ha nel suo DNA il collegamento e supporto a tutta la filiera del caffè ed è per questo che abbiamo unito la gara internazionale, momento topico per i baristi di tutto il mondo, all’interno del forum dove affronteremo i temi sfidanti del settore e condivideremo gli esiti di alcune ricerche scientifiche e indagini di mercato», anticipa il presidente dell’Istituto Espresso Italiano (IEI), Luigi Morello.

IEI Connect: il caffè tra prezzi, logistica, e scelte di gusto. L’edizione 2024 di IEI Connect sarà un momento di confronto di idee e di ricerca di stimoli su temi che riguardano diversi ambiti del settore del caffè. Il professor Furio Camillo dell’Università di Bologna presenterà una ricerca di mercato inedita, realizzata Sylla in esclusiva per IEI, che analizza i bisogni del barista e quelli del consumatore. Nella stessa occasione sarà presentata dalle professoresse Francesca Venturi e Isabella Taglieri dell’Università di Pisa una ricerca che pone in evidenza come l’analisi strumentale possa consentire di aumentare la marginalità del caffè e quindi ottimizzare il prezzo del prodotto. Infine, Kaori Ito, direttrice di Carpigiani Gelato University, la best practice su come progettare e promuovere la formazione B2B a livello internazionale, dalla fase dell’individuazione dei partner da coinvolgere fino all’erogazione dei contenuti. Inoltre, un intervento specifico dell’Avv. Gianluca Massimei, CEO di NextLegal ed Equity Partner di Advant Nctm, dedicato al delicatissimo tema di recupero dei crediti, un’attività che ha assunto una rilevanza sempre maggiore per molte aziende del settore. La giornata proseguirà con un talk di confronto con paesi di origine, crudisti e operatori sul tema del caffè verde, dei prezzi, della logistica, delle logiche che stanno regolando il mercato attuale. Protagonisti del talk anche i rappresentanti di IEI Next, il gruppo dei giovani professionisti voluto da IEI proprio per comprendere meglio la visione della generazione che sta acquisendo un ruolo di sempre maggiore responsabilità nelle aziende del caffè. “L’Istituto Espresso Italiano nacque su basi scientifiche puntando sull’innovazione dell’intera filiera del caffè – commenta il prof. Luigi Odello, direttore del comitato scientifico di IEI – in IEI Connect 2024 abbiamo voluto mettere basi sullo sviluppo del settore toccando i cinque punti critici che in questo momento ne pregiudicano la crescita”.

La gara internazionale Espresso Italiano Champion 2024. Sarà l’evento nell’evento con la finale internazionale della gara che da anni coinvolge centinaia di baristi che desiderano mettersi alla prova con i simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. La gara vedrà anche la partecipazione della campionessa 2023, la coreana Song Hye Jin, prima professionista donna ad aggiudicarsi il titolo internazionale di Espresso Italiano Champion nel 2023 che consegnerò il titolo al nuovo International Winner. Per la prima volta sia la macchina per espresso sia i macinadosatori saranno fornite da La San Marco. “La San Marco è orgogliosa di essere partner tecnico di Espresso Italiano Champion, una grande opportunità di formazione e confronto tra baristi di diversi paesi. Ritengo che questo campionato internazionale sia essenziale per promuovere nel mondo la qualità e il rito di una bevanda simbolo del made in Italy. Per questa occasione, La San Marco ha messo a disposizione i suoi modelli di punta con l’auspicio che tutti i pretendenti al titolo di Espresso Italiano Champion 2024 possano esprimere al meglio le loro competenze e abilità”, spiega Roberto Nocera, general manager dell’azienda.

Espresso: asse Vietnam-Italia per la connessione tra la produzione di caffè verde vietnamita e l’industria italiana

Si è svolto a Torino il 9 ottobre il primo “Forum di Connessione Vietnam-Italia tra le industrie del caffè” dall’Ambasciata del Vietnam in Italia, con l’Ambasciatore Duong Hai Hung, supportato anche da IIAC – International Institute of Coffee Tasters, che ha portato nel nostro paese una delegazione di produttori rappresentati più del 50% dell’export di caffè verde vietnamita. Un evento che ha permesso ai professionisti italiani e vietnamiti di confrontarsi sui temi della produzione, del prezzo, degli sbocchi commerciali e della qualità richiesta dal mercato italiano. Tra i partner presenti all’iniziativa anche l’Istituto Espresso Italiano (IEI) che in particolare, con il suo presidente, Luigi Morello, ha animato il dibattito con la moderazione degli interventi. “Sono stato onorato di presiedere e moderare questo evento dove sono stati trattati importanti temi come la sostenibilità dei coltivatori, la qualità delle produzioni, i bisogni reciproci dei player di entrambi i paesi e naturalmente le problematiche del prezzo dovute alla situazione logistica e geopolitica – spiega il Presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Luigi Morello – il mondo del caffè sta vivendo un momento unico della sua storia recente e come IEI stiamo cercando di essere presenti, di sensibilizzare e coinvolgere tutti i soci offrendo occasioni di incontro e confronto su temi attuali”.

Il Vietnam è il secondo produttore mondiale di caffè e il secondo esportatore di materia prima per l’Italia. Durante il forum, le autorità di Vicofa (Vietnam Coffee and Cocoa Association) e i rappresentanti delle diverse aziende hanno dimostrato di volere approfondire il mondo dell’espresso italiano. In particolare, è emersa la loro consapevolezza sulla specificità di questo prodotto che pone la nostra economia del caffè in una posizione sostanzialmente diversa da quelle di altri paesi nel mondo. “È stato un piacere condividere anche questa occasione con varie organizzazioni e player del settore perché è fondamentale riuscire a fare sistema e sfruttare tutte le sinergie possibili a favore del settore – prosegue Morello – siamo convinti che avvicinando il mondo dei produttori anche di questo paese a tutte le torrefazioni contribuisca ad aumentare la qualità in tazza dei nostri caffè e fare in modo che il consumatore possa ricevere espressi sempre migliori”.

Il convegno è stato concluso con la promessa da parte di tutti che questo sarà il primo di una serie di incontri che serviranno ad avvicinare i player dei due paesi per fare in modo che si comprendano meglio le necessità e le possibilità di collaborazione. Abbiamo condiviso quanto sia importante la formazione per i coltivatori, i tecnici di filiera e tutta la filiera e ipotizzato piani per il futuro.

IIAC – International Institute of Coffee Tasters promuove con l’Ambasciata del Vietnam in Italia una maggiore collaborazione tra le industrie del caffè dei due paesi

Si è svolto a Torino il 9 ottobre il primo “Forum di Connessione Vietnam-Italia tra le industrie del caffè” voluto dall’Ambasciatore del Vietnam in Italia Duong Hai Hung che ha portato nel nostro paese una delegazione di produttori rappresentati più del 50% dell’export di caffè verde vietnamita. Un evento che ha permesso ai professionisti italiani e vietnamiti di confrontarsi sui temi della produzione, del prezzo, degli sbocchi commerciali e della qualità richiesta dal mercato italiano.

È stato un privilegio collaborare con l’Ambasciata del Vietnam nell’organizzare questo primo incontro. Uno dei nostri scopi è proprio favorire questo tipo di eventi ed essere stati coinvolti nella sua organizzazione fin dall’inizio ci ha permesso di capire la portata di questo forum – ha commentato Carlo Odello, presidente IIAC – International Institute of Coffee Tasters – Abbiamo già rinnovato alle autorità vietnamite la nostra piena disponibilità a continuare a promuovere le relazioni tra le due industrie, forti dei nostri trentacinque anni di storia al servizio del settore”.

Durante il forum, le autorità di Vicofa (Vietnam Coffee and Cocoa Association) e i rappresentanti delle diverse aziende hanno dimostrato di volere approfondire il mondo dell’espresso italiano. In particolare, è emersa la loro consapevolezza sulla specificità di questo prodotto che pone la nostra economia del caffè in una posizione sostanzialmente diversa da quelle di altri paesi nel mondo.

Come rappresentante dell’associazione ho portato alla delegazione delle industrie vietnamite in sala una riflessione sulla miscela italiana e sulla necessità di conoscerne le peculiarità per potere agire sul nostro mercato con ancora maggiore efficacia – ha continuato Odello – Ho riscontrato con piacere un atteggiamento estremamente professionale da parte degli interlocutori vietnamiti, in linea con l’attenzione che ho riscontrato nei miei vent’anni di esperienza sui mercati asiatici, il che mi fa immaginare diverse possibilità di collaborazione futura”.

International Coffee Tasting 2024: tutte le aziende vincitrici della Medaglia d’Oro della sessione dedicata al segmento capsule e cialde

Si è svolta l’1 e 2 ottobre scorsi scorsi la sessione dedicata a capsule e cialde di International Coffee Tasting 2024, il concorso tra caffè organizzato da IIAC – International Institute of Coffee Tasters.

Di seguito i prodotti premiati (in ordine alfabetico per azienda):

  • Caffè Cagliari S.p.a., Papua Nuova Guinea Capsule Caffitaly
  • Dacatè S.r.l., Cialda Alunni Luigina
  • Ekaf S.p.a., Selvaggio
  • Mokador S.r.l., Mokador Diva Sophia
  • Mokador S.r.l., Mokador Diva Brigitte
  • Nespresso Italiana S.p.a. – Società Benefit, Galápagos

Abbiamo deciso di dedicare uno spazio apposito al segmento del caffè monoporzionato in modo da poterlo valutare in modo ancora più specifico e individuare i prodotti migliori al suo interno – ha commentato Carlo Odello, presidente IIAC – La distribuzione dei prodotti evidenzia una prevalenza netta di capsule, segno che forse è necessaria una riflessione nel segmento cialde da parte dei torrefattori. Le capsule hanno fatto progressi davvero enormi negli anni e la qualità delle migliori di esse si avvicina ormai a quella dei migliori espressi al bar”.

International Coffee Tasting si basa sulle rigide regole dell’analisi sensoriale. Si avvale infatti di assaggiatori che operano alla cieca, quindi senza conoscere il prodotto. Inoltre, i dati di assaggio (nel 2023 più di 120.000) sono elaborati tramite un ampio numero di strumenti statistici per valutare la loro qualità e arrivare a profili sensoriali validati statisticamente. A riprova della massima trasparenza del concorso, la formula per il calcolo del punteggio attribuito ai prodotti in gara è pubblica, disponibile sul sito di International Coffee Tasting con la spiegazione dettagliata ed esauriente del peso attribuito alle singole caratteristiche sensoriali.

La sessione dedicata al segmento capsule e cialde si è tenuta presso Nestlé Coffee Academy presso la sede di Nestlé Italiana ad Assago (MI). La prossima sessione di International Coffee Tasting sarà dedicata al segmento caffè in grani e si terrà dal 5 al 7 novembre presso la Factory Food Designers all’interno dell’headquarter di Autogrill a Rozzano (MI). Una sessione particolarmente attesa dai torrefattori proprio perché storicamente in grado di attrarre i grandi marchi nazionali e internazionali nel confronto per assegnare le Gold Medal ai prodotti migliori.

Per maggiori informazioni e iscrizioni International Coffee Tasting
Website: www.internationalcoffeetasting.com
E-mail: info@internationalcoffeetasting.com
Telefono: +39 030 381558
WhatsApp: +39 375 6731195

Formazione avanzata sul caffè: dal 17 al 19 dicembre la Factory Food Designers di Autogrill ospita la sessione dei corsi IIAC – International Institute of Coffee Tasters

Carlo Odello, presidente IIAC – International Institute of Coffee Tasters

Tornano i corsi avanzati dedicati all’analisi sensoriale di IIAC – International Institute of Coffee Tasters. In programma tre giornate dedicate a psicosifiologia sensoriale, profilazione sensoriale e correlazioni chimico-sensoriali in tostatura e miscelazione del caffè.

IIAC – International Institute of Coffee Tasters torna a proporre i propri corsi avanzati sull’analisi sensoriale. Dal 17 al 19 dicembre organizzerà infatti i corsi Sensory Psychophysiology, Sensory Profiling e Italian Espresso Roasting dedicati rispettivamente alla psicosifiologia sensoriale, alla profilazione sensoriale e alle correlazioni chimico-sensoriali in tostatura e miscelazione del caffè. L’intera sessione formativa sarà ospitata dalla Factory Food Designers di Autogrill a Rozzano (MI), con la docenza di Luigi Odello e di Gian Paolo Braceschi, entrambi professori di analisi sensoriale in diversi atenei italiani.

I nostri corsi avanzati sono l’opportunità che offriamo agli allievi che hanno già frequentato i corsi Italian Espresso Tasting e Italian Espresso Specialist di evolvere ulteriormente nella propria competenza sensoriale e di raggiungere una maggiore consapevolezza sia sui metodi di analisi sia sulle correlazioni con la filiera di produzione – ha commentato Carlo Odello, presidente IIAC – International Institute of Coffee Tasters – Riteniamo di potere offrire tramite questa formazione così specifica una competenza sensoriale unica sul mercato, sperando così di contribuire anche allo sviluppo del settore e di fornire strumenti sempre più efficaci ai professionisti che lavorano nella filiera del caffè. Siamo inoltre davvero entusiasti che di potere tenere questi corsi in un ambiente innovativo e stimolante come la Factory Food Designers di Autogrill”.

Il corso Sensory Psychophysiology (IIAC M3) ha per obiettivo di iniziare all’analisi sensoriale e ai suoi campi di impiego, non limitatamente al caffè ma a qualsiasi prodotto o servizio la cui fruizione passa attraverso gli organi di senso. Fortemente interattivo per i numerosi esercizi che si alternano alle lezioni teoriche, il corso mira a consentire ai partecipanti di sviluppare le necessarie conoscenze sulle potenzialità dei propri organi di senso e sui meccanismi che conducono all’interpretazione di uno stimolo e alla misurazione di una percezione.

Il corso Sensory Profiling (IIAC M4) approfondisce invece la struttura dell’analisi sensoriale e i differenti tipi di test, per poi passare alla costruzione delle schede di valutazione di un prodotto e, quindi, ai test descrittivi ad alta utilità informativa e ad alta definizione. Questo percorso induce a migliorare le proprie capacità sensoriali e di espressione delle percezioni. Tutto questo viene svolto su una merceologia specifica, il caffè, della quale si illustrano anche le variazioni sensoriali che avvengono al modificarsi di determinate condizioni lungo la filiera produttiva.

Il corso Italian Espresso Roasting (IIAC M5) si concentra sulle correlazioni chimico-sensoriali tra caffè verde e caffè tostato, analizzando i composti principali, la loro evoluzione e il loro impatto durante la tostatura e la miscelazione. Un corso quindi in cui si approfondisce ulteriormente la parte sensoriale ancorandola saldamente alla chimica del caffè e analizzando come questa impatta sul profilo finale del prodotto in tazza.

Per maggiori informazioni e iscrizioni
Website: www.iiac.coffee
E-mail: info@iiac.coffee
Telefono: +39 030 381558
WhatsApp: +39 375 6731195