Scoperta un’altra volta l’acqua calda

Questa volta la palma tocca a Lorenzo Stafford, psicologo dell’Università di Portsmouth. Se fosse stato un fisico avrebbe probabilmente scoperto che con l’acqua calda il caffè si fa più velocemente bevanda, ma essendo uno psicologo ha fatto due test, il primo con 62 persone e il secondo con 32 mettendo in evidenza che i bevitori di caffè sono decisamente più sensibili al suo odore.

Riteniamo che giustamente si sia fermato a due esperimenti utilizzando solo 94 persone (quando facciamo noi i test sono migliaia le osservazioni) perché pensiamo che se ne avesse utilizzato di più avrebbe comunque trovato sempre e solo conferma dei risultati raggiunti. I libri di psicofisiologia sono pieni di affermazioni categoriche sul fatto che un odore riconosciuto sia maggiormente percepito e che gli effetti benefici del portatore dell’odore potenzino la sensibilità di un individuo. Il nostro olfatto è stato progettato per questo: scoprire le opportunità, evitare le minacce. Nel caso del caffè, per chi ne fa uso, non è quindi solo una questione di famigliarità, ma anche della promessa di un maggior benessere psicofisico dato dalla caffeina e dagli altri costituenti.

Siamo quindi rimasti sconcertati dall’attenzione che hanno dedicato i media generalisti a questa notizia, pubblicandola a tutto spiano, quasi fosse davvero una rivelazione, al punto che, non avendo ancora letto la ricerca originale, temiamo che il dottor Stafford abbia fatto cose buone ma che siano poi state banalizzate nella diffusione.

 

Luigi Odello

Presidente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac)

 

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