Stili e regioni d’Italia: Toscana

Equilibrio e armonia, esattamente come nell’architettura rinascimentale Toscana, queste sono le regole del caffè di questa ricca regione. Centrale tra le due italie, nel giusto mezzo tra Nord e Sud, la Toscana ha sviluppato un gusto del tutto particolare che prende il buono di ciò che la circonda, e questo vale soprattutto per l’espresso: né acido come in Piemonte, né duro come in Sicilia e Campania, ma bilanciato e ricco di aroma.
Gli stessi crudisti affermano che quando il caffè funziona a Firenze (città emblematica della regione) funziona anche in tutto il resto dell’Italia. Non è vero però il contrario, perché i toscani sono critici di carattere e pretendono il meglio pur non pagando mai più del giusto. Dovendo i torrefattori toscani servire una piazza così esigente è raro trovare un benché minimo difetto aromatico in una delle loro miscele.
Non si può dire che l’espresso rientri tra i rituali sociali degli abitanti della Toscana. Qui il caffè è più che altro sinonimo di colazione, oppure di chiusura del pranzo, che viene spesso consumato nel bar stesso. Esistono delle ragioni storiche per questo. Infatti negli anni Cinquanta, in pieno dopoguerra, quando si diffusero le macchine espresso, la Toscana restò carente di lavoro. Se pensiamo che anche avendo i soldi un toscano non li avrebbe facilmente spesi al bar, è facile figurarsi che in questi anni l’espresso fu vissuto dai toscani come un piccolo lusso da concedersi nei momenti più opportuni della giornata. Da qui la filosofia locale sull’espresso, “pochi, ma buoni”.

Luigi Odello

Da Espresso Italiano Specialist (Centro Studi Assaggiatori)
shop.assaggiatori.com

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