Maggiore trasparenza al bar: l’Istituto Nazionale Espresso Italiano pronto a classificare 20.000 locali

Da una a tre tazze: questo è il nuovo sistema di classificazione scelto dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano per garantire maggiore trasparenza ai clienti dei bar italiani. Per la prima volta infatti chi entrerà in uno dei bar aderenti all’iniziativa troverà un’indicazione oggettiva relativa alla qualità del caffè e delle attrezzature e alla professionalità del barista stesso. Una targa con una tazza infatti  indicherà che si è in presenza di un bar che offre una miscela di caffè qualificata dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano, due tazze che oltre al caffè si è in presenza anche di una macchina o di un macinadosatori certificati. Le tre tazze saranno riservate ai quei locali che oltre che avere caffè e attrezzature certificati possono contare anche su un barista abilitato dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano.

"Per la prima volta nel nostro paese il cliente avrà la possibilità di comprendere con un colpo d’occhio il livello del locale – ha raccontato Gianluigi Sora, presidente dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano – I bar che aderiranno all’iniziativa, potenzialmente circa 20.000, esporranno infatti la  targa con il numero di tazzine che gli sono state riconosciute".

"Si tratta in definitiva di un’operazione volta a portare una trasparenza certificata anche al bar – ha confermato Luigi Odello, segretario generale dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano – Infatti le tazzine assegnate indicheranno in modo chiaro se il locale presenta  prodotti qualificati dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano e in quale misura".

Un nuovo passo quindi verso il cliente finale che paga ogni giorno il suo caffè e che tra breve potrà sapere a che livello si pone il locale che frequenta quotidianamente. "Un’altra iniziativa che speriamo possa essere di stimolo per l’intero settore e premiante per quei bar, e sono tanti, che lavorano in qualità – ha aggiunto Sora – Un’operazione nel segno di una maggiore comunicazione, che è d’altronde l’obiettivo perseguito dall’Istituto con altre iniziative come Espresso Italiano Day, in programma tra l’altro il prossimo 15 aprile, e Io Bevo Espresso, l’open-day che ripeteremo a novembre".

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5 Commenti a “Maggiore trasparenza al bar: l’Istituto Nazionale Espresso Italiano pronto a classificare 20.000 locali”

  1. Francesco scrive:

    “Un nuovo passo quindi verso il cliente finale che paga ogni giorno il suo caffè e che tra breve potrà sapere a che livello si pone il locale che frequenta quotidianamente.”

    Ma se paga il caffè e quindi frequenta ogni giorno il locale, credo che il consumatore sappia già il “livello” del prodotto che viene servito.
    Non credo debba essere una targhetta fuori dal locale a far capire all’avventore se sta bevendo un buon espresso o no; dovrebbero essere invece, le sue papille gustative e il suo olfatto le cui percezioni sono spesso purtroppo distorte da mancanza di cultura e dall’abitudine a bere caffè ricolmi di difetti.

  2. alessandro scrive:

    Se fossi interessato per il mio locale alla classificazione con le tazzine da voi indicato, come potrei fare?

  3. Carlo Odello scrive:

    @ Francesco: l’indicazione delle tazzine sarà utile a chi non è ancora così esperto di caffè. Speriamo che un giorno chiunque sia così addestrato all’assaggio da potere distinguere senza tema di smentita un caffè di qualità da un prodotto mediocre o pessimo.

    @ Alessandro: ti consiglierei di scrivere a info@espressoitaliano specificando che miscela utilizzi.

  4. umberto schirone scrive:

    sarei interessato alla classificazione del mio locale (caffetteria),con il metodo delle tazzine.

  5. Francesco scrive:

    Carlo, condivido appieno che effettivamente oggi il cliente medio di caffè ne capisce poco, ma la mia domanda è questa: se per lui è buono un caffè che una persona con un minimo di “cultura dell’espresso” reputerebbe inaccettabile, perchè dovrebbe cambiare idea oppure addirittura locale in cui è solito fare colazione solo per seguire l’indicazione di un cartello con 1, 2 o 3 tazzine?? Con questo concetto è sufficiente che qualunque gestore si inventi un cartello da apporre fuori dal suo locale in cui sia scritto “qui si serve un ottimo caffè espresso”. Mi spiace essere così critico, ma credo che il lavoro giusto sia impegnarsi ancora di più a fare educazione sull’espresso, come già voi fate, e magari spiegare come farlo agli stessi gestori veramente professionali di BAR, senza inventare segnali o artifici di cui il mondo del caffè è già troppo pieno.