La rivoluzione delle Tazzine d’Oro

di Luigi Odello

Presidente dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e del Centro Studi Assaggiatori, segretario generale dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano. 

Tutte le rivoluzioni sono nate in modo silente, pochi si rendevano conto di quel che sarebbe poi successo. E tutte sono state innescate da un evento che apparentemente non usciva più di tanto dalla normalità di una comunità.

Tazzine d’Oro 2013, l’open day del 22 febbraio che ha permesso a centinaia di operatori del settore e della comunicazione di conoscere i caffè vincitori della IV edizione dell’International Coffee Tasting e i loro torrefattori, potrebbe rappresentare l’innesco della rivoluzione per la qualità del caffè, un vero, nuovo rinascimento.

La folla che è sfilata attenta e continua dalle 10 del mattino alle 19 della sera ha dato un segnale chiaro sia per la numerosità, sia per l’attenzione con la quale ha degustato i caffè, sia per l’apprezzamento che ha dimostrato: c’è un mondo che sta cercando la qualità, una popolazione che nella tazzina vuole trovare il piacere.

La cattiva qualità, il caffè che sa di cantina ammuffita e lascia la bocca di cuoio, non si sconfigge con decreti o con plateali quanto retorici auspici, ma proponendo modelli di vera qualità e rendendoli visibili al largo pubblico. Insomma, occorre mettere in vetrina in modo serio e scientificamente inoppugnabile la tazzina che dà il piacere atteso e i torrefattori che sanno generare un’alta sensualità, con competenza, passione e costanza.

La rivoluzione sta nel verbo "distinguere per valorizzare". L’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, vent’anni appena compiuti, con i suoi 8.500 iscritti a libro matricola sparsi in 40 paesi del mondo può essere il fulcro per questa azione. I successi ottenuti – l’International Coffee Tasting ha avuto un impatto così forte che si sta preparando per quest’anno l’edizione Asia – sommati all’entusiasmo manifestato dai torrefattori può effettivamente essere la scintilla di una nuova rivoluzione. Come tutte farà dei morti, ma in questo caso saranno, si spera, i caffè che generano disastri tra i consumatori e sono i responsabili del fallimento di molti bar.

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