Vetro o porcellana per l’espresso?
Non c’è nulla di più potente della vista quando si vuole fare notare un cambiamento. Così c’è chi ha pensato che, dopo avere studiato tazzine in porcellana di ogni genere, fosse ora di dare un segnale più forte passando al vetro. Quindi, mentre paesi – come la Spagna – tradizionali utilizzatori di questo materiale, al bar sono passati alla porcellana spinti dalle critiche verso il vetro, in Italia c’è chi ha pensato di diffonderlo nei pubblici esercizi per il servizio dell’espresso.
Ma com’è il percepito dello stesso caffè assaggiato in diversi supporti misurato da giudici sensoriali e qual è il percepito della tazzina e del bicchierino da caffè? Per rispondere a queste domande il Centro Studi Assaggiatori ha eseguito due test comparativi ad alta utilità informativa appartenenti alla classe Big Sensory Test, per la precisione il tipo Avanzato per misurare le caratteristiche percepite del caffè e il tipo Analogico-Affettivo per descrivere tre esemplari degli utensili utilizzati: la tazzina dell’assaggiatore Iiac (che di seguito chiameremo tecnica), la tazzina Giacinto di Club House e una tazzina di vetro.
Nell’articolo pubblicato sulla rivista L’Assaggio in allegato sono riportati i risultati di questa ricerca per scoprire ciò che guadagni e ciò che perdi utilizzando tazze in vetro secondo due test condotti con giudici esperti.