L’ira degli esclusi

di Luigi Odello

Segretario generale dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, è professore di Analisi sensoriale alle Università di Udine, Verona e Cattolica di Piacenza. E’ inoltre presidente del Centro Studi Assaggiatori e segretario generale dell’Istituto Nazionale Espresso Italiano.

Se non c’è competizione non ci può essere miglioramento. E’ una legge della genetica, ma riguarda anche la vita delle imprese. E molte di quelle del caffè non accettano di buon grado la competizione, soprattutto se riguarda la sensorialità delle miscele. Se volgiamo lo sguardo al vino, prodotto al quale sicuramente il caffè si dovrebbe ispirare per fare un passo avanti nel vissuto dei consumatori, troviamo un incredibile affollamento di guide che danno i giudizi più disparati – e nei modi più disparati – valutazioni a ritmo esagerato e concorsi che hanno alle spalle decine di edizioni.

Nel nostro settore l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ha appena terminato una ricerca sulla qualità al bar che non trova uguali nella storia: 907 rilievi su pubblici esercizi del territorio italiano, 20 bar dei centri storici di Milano e di Roma passati al vaglio con l’analisi sensoriale ambientale.

Se la felicità dei vincenti è stata palesata sommessamente, l’ira degli esclusi è stata potente, tanto da portare l’acredine non sopita negli organi di governo di organismi importanti. Dovremmo esserne felici, perché anche questa è una reazione, il che significa che qualcosa succederà. Ma vorremmo che questo fosse di stimolo per tutti per una riflessione su come migliorare e che non si riducesse in plateali manifestazioni di rammarico.

E’ quanto pensiamo mentre stiamo preparando un altro grande evento, questo di carattere internazionale: la seconda edizione di International Coffee Tasting. La prima edizione, quella del 2006, è stata coronata da un notevole successo. E non solo per la partecipazione: ci sono state aziende che hanno comprato intere pagine sui quotidiani per comunicare il premio vinto, altre che hanno richiesto di blasonare il proprio prodotto con il marchio del concorso e una ha persino ricevuto un ordinativo di caffè da un grande concessionario olandese per servire 5.000 famiglie con il prodotto insignito della medaglia d’oro.

International Coffee Tasting è il primo e unico concorso al mondo del genere: il suo regolamento si ispira ai rigidi dettami già in uso nel vino grazie all’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, gli assaggi sono tutti effettuati in forma rigorosamente anonima da assaggiatori dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e le elaborazioni dei dati sono eseguite secondo le più moderne tecniche statistiche.

Che fare di più? Ma già lo sappiamo: l’ira degli esclusi si manifesterà ancora.

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